Salta al contenuto

Psicologo Torino Dott. Michele Verrastro

Psicologo torino per ansia, attacchi di panico, autostima, depressione, difficoltà relazionali. Supporto psicologico e psicoterapia in studio e online su Skype e WhatsApp.

  • Psicologo Torino
  • Psicoterapia
  • Il mio curriculum di psicologo
  • Musicoterapia
  • Blog Psicologo Torino
  • Contatti

Mese: Marzo 2018

Pubblicato il Marzo 31, 2018Gennaio 2, 2021

Bambini iperprotetti: come aiutare i bambini a diventare adulti realizzati e capaci di cooperare.

Chiunque si occupi della crescita dei bambini, che siano genitori, educatori, psicologi, insegnati di discipline varie sa che non è per nulla facile trovare il modo di fornire i giusti stimoli, offrire sostegno nei momenti di difficoltà della crescita, cercare di aiutarli a diventare individui sani e realizzati. Osservando la nostra società vediamo tutti i giorni che non è facile crescere dei bambini; abbiamo poco tempo e ci sono tanti stimoli diversi da cui a volte è difficile capire quanto sia bene proteggerli e quanto invece incoraggiarli a sperimentare. Le notizie che sentiamo attraverso i telegiornali spesso ci trasmettono paura rispetto al mondo e ci inducono a temere come sia facile incontrare persone in grado di fare del male a chi invece vogliamo proteggere e confortare. Ma che cosa fare allora? Meglio chiudere i nostri piccoli in gabbie dorate e iperproteggerli? Beh come potrete intuire della domanda secondo me la risposta è no. La risposta è no sopratutto per il bene dei nostri piccoli.

Se parliamo di crescita dei bambini non si può non riflettere sulla principale figura di attaccamento che ci condizionerà per tutta la vita: la madre.

Molto spesso nella mia pratica clinica osservo madri che sono troppo “legate” ai propri figli; capita infatti che a causa di insoddisfazioni personali, professionali ed affettive , tante madri riversano completamente le loro attenzioni sui figli, cercando di ottenere da questo rapporto autostima e di colmare il senso di vuoto esistenziale. La cosa peggiore è quando ciò avviene in modo del tutto inconsapevole; capita spesso di sentire frasi come “….mio figlio/a è molto attaccato a me….per ogni cosa che deve fare chiede la mia presenza…” ; in questi casi quindi il problema viene “spostato” sul bambino che avrebbe una “predisposizione naturale” un “carattere” che lo porta ad aver paura di tutto e a chiedere continuamente l’attenzione materna. Ma chiunque per professione si occupa di osservare il comportamento infantile sa che le cose non stanno proprio così: certo esiste un minimo di predisposizione temperamentale (diciamo genetica) in ciascuno di noi che ci rende più o meno facile l’esplorazione dell’ambiente, ma sta al genitore il compito di incoraggiare il bambino a diventare poco alla volta autonomo e sicuro di sè. Ovviamente il genitore non è “colpevole” di questa tendenza all’ iper-protezione perché spesso a sua volta è un individuo ansioso che è stato educato così o che lo è diventato per alcuni eventi della vita e quindi per questo va aiutato e non colpevolizzato.

Ogni madre infatti dovrebbe aiutare i propri figli ad estendere la propria affettività ed attenzioni al mondo esterno e non solo legare il bambino a sè (Adler, 1931). E’ importante che la madre insegni ai propri figli a cooperare, a sviluppare l’attenzione per gli altri, quello che lo psicoanalista A. Adler chiamò il sentimento sociale. Una madre che si occupa anche del suo mondo relazionale, lavorativo, affettivo con dei pari sarà una madre più soddisfatta e di buon senso ed aiuterà i suoi piccoli a sviluppare la capacità di cooperare con gli altri e non li vizierà. I figli diventano viziati quando sono abituati ad avere il mondo intero che si muove in funzione dei loro bisogni; questo fatto li rende incapaci di sviluppare l’empatia verso i bisogni degli altri e gli renderà molto difficile inserirsi correttamente nella società perchè ogni volta che arriverà un “no” ai dei loro bisogni si sentiranno traditi dal mondo ed arrabbiati con esso. Bambini cresciti in questo modo saranno molto probabilmente degli adulti infelici, soli ed incapaci di cooperare.

E’ importante che ogni madre, dopo che è riuscita a costruire un legame affettivo con il figlio/a riesca a spingerlo verso il padre, limitando il più possibile il vissuto di possesso o gelosia. Dopo di che è importante aiutare il bambino a volgere il suo interesse verso altri coetanei: cuginetti, amici di scuola, coetanei. Quindi il compito di ogni madre è difficile perchè deve essere sia il primo e fondamentale essere degno di fiducia per il figlio ma nello stesso tempo incoraggiarlo ad estendere la sua fiducia verso il mondo esterno. Se non riuscirà a fare questo il bambino cercherà sempre il sostegno della madre e tenderà a respingere con paura gli altri, diventerà quindi un bambino viziato nel senso di cercare in tutti i modi di avere focalizzata su di sé l’attenzione della madre. Spesso, ad esempio, la paura del buio è in realtà una scusa per attirare l’attenzione della madre e trovare il modo per averla vicino a sé; soffrirà ogni volta che viene separato dalla madre, avrà difficoltà a giocare con altri coetanei se questo comporta allontanarsi dalla madre, diventando il “cocco di mamma” sempre debole ed incapace di difendersi oppure avrà scoppi d’ira quando le cose non vanno come lui/lei vorrebbe. Dobbiamo essere coscienti che i bambini diventano molto bravi a capire come far sentire in colpa i genitori per poter così avere un controllo su di loro ed averli a disposizione ogni volta che lo desiderano.

E i padri? Qual’è il loro compito?

Sintetizzando possiamo dire che il ruolo paterno è soprattutto quello di cooperare; il padre deve accettare la centralità del ruolo materno almeno nei primi periodi della vita e aiutarla a incoraggiare il bambino ad aprirsi al mondo. Il rapporto paterno rappresenta il primo rapporto “sociale” del bambino ed è fondamentale per superare la “fusione” con la madre, necessaria all’inizio ma assolutamente da superare.

La coppia genitoriale rappresenta anche il primo esempio di collaborazione per il bambino; è qui che il bambino può osservare la capacità adulta di mettere da parte i propri bisogni per il bene dell’altro e della coppia,  il benessere comune al di sopra di quello individuale, ovviamente tutto ciò con equilibrio e buon senso.

E’ importante che le famiglie non siano lasciate sole in tutto questo. Infatti la spinta verso l’autonomia e la cooperazione crea bambini sereni che diverranno adulti felici e capaci di contribuire al benessere della società. Di certo la scuola deve sempre più occuparsi di queste tematiche e non tanto puntare a distribuire nozioni e informazioni ai nostri bambini.

Anche le Arti Terapie possono dare un forte contributo. In particolare la #musicoterapia attiva con l’utilizzo di strumenti musicali che stimolano la libera espressione e l’applicazione di essa in gruppo può funzionare proprio come facilitatore verso l’autonomia e la condivisione in gruppo di un’esperienza piacevole; provare strumenti musicali differenti che non richiedono una preparazione musicale ma possono essere suonati spontaneamente incoraggia il bambino e sperimentarsi con suoni diversi in un’atmosfera di libertà e creatività , cercando di trovare i suoni da lui preferiti che rispondono così anche al suo stile e caratteristiche. Suonare in gruppo con la facilitazione del conduttore permette di sviluppare le abilità sociali,  rispettare l’espressione e i tempi di ciascuno e quindi insegna a sacrificare parte del proprio spazio per il bene del gruppo godendo così del piacere e benefici dati dalla condivisione.

Cerchi uno psicologo Torino? Chiamami senza impegno al 333/2176670.

oppure scrivimi: michele.verrastro@gmail.com

Iscriviti al mio canale youtube Assertività e Autostima dove ogni settimana pubblico un nuovo video su temi psicologici come assertività, autostima, crescita psicologica.

Pubblicato il Marzo 18, 2018Gennaio 2, 2021

La psicoterapia individuale è efficace?

Le conferme della ricerca

Sono molti anni ormai che la psicoterapia viene studiata, sia attraverso ricerche ti tipo qualitativo (senza cioè dei dati studiabili statisticamente, ma solo attraverso il report di casi clinici) sia quantitativamente (attraverso strumenti di osservazione statistici applicati ad un campione di soggetti ampio, producendo così dati scientificamente validi).

L’efficacia della psicoterapia individuale è ormai accertata (Gabbard, 2015).  Esistono ormai tante ricerche che dimostrano in modo inequivocabile l’efficacia della psicoterapia individuale nel trattare sintomi come ansia o depressione e nel migliorare la qualità di vita (Luborsky et al., 1975; Shedler, 2010; Smith et al., 1980).

Le ricerche in campo biopsicologico hanno recentemente dimostrato che la relazione ed i fattori psicosociali modificano l’espressione genetica (Tienari et al.,2004) e che i trattamenti psicologici influiscono e modificano l’attività cerebrale ( Wykes et al., 2002; Roffman et al., 2005).

Durata della psicoterapia

Molti studi dimostrano l’efficacia di differenti forme di psicoterapia per il trattamento di quasi tutti i disturbi mentali e fisici, confrontandoli con interventi placebo (Heru, 2006).

Il trattamento non deve essere per forza lungo; esistono ormai diverse forme di psicoterapia breve che in poco tempo (da 8 a 15 sedute max) riescono a risolvere sintomi specifici o problemi relazionali. Anche in questo campo ci sono ormai tantissime ricerche che lo dimostrano (Crits-Christoph, 1992; Anderson e Lambert, 1995; Abbass et al., 2006). La differenza di efficacia tra psicoterapie brevi e lunghe sta nella gravità dei sintomi e della durata del disturbo; le terapie lunghe di tipo psicodinamico, ad esempio, sembrano più indicate nei casi gravi e cronici (Leichsenring e Rabung, 2008).

La relazione terapeutica e la fiducia

Il fulcro principale di qualsiasi forma di psicoterapia è la relazione; ecco perché il professionista, psicologo o medico psichiatra, deve essere sufficientemente formato su tutti gli aspetti che concorrono a formare e mantenere una buona relazione; dagli aspetti verbali (ad esempio il tipo di linguaggio utilizzato),  a quelli non verbali ( il riconoscimento dei messaggi lanciati dal corpo e l’utilizzo della voce), alla gestione emotiva di se stessi ed al riconoscimento delle emozioni provate dal paziente, allo sviluppo di capacità empatiche e relazionali. Tutto ciò è la base sulla quale poi si inseriscono le conoscenze tecniche di interventi specifici che ogni scuola di psicoterapia propone.

Intervento personalizzato

La ricerca del “senso” del disturbo (es: ansia, panico o depressione) è fondamentale per i nostri pazienti (Barron, 2005) che ci chiedono soprattutto di essere ascoltati, riconosciuti ed incoraggiati nella loro soggettività.  Allora una delle maggiori peculiarità dello psicologo-psicoterapeuta sarà quella di costruire un intervento ritagliato sulla specifica persona che ci chiede aiuto, basandosi sulle proprie caratteristiche personologiche ( meccanismi di difesa utilizzati, aspettative e modalità relazionali apprese nel corso della vita, sintomi presentati ecc..) e sui suoi specifici bisogni ( riconoscimento, stima, dipendenza, autonomia ecc…) che solo la formazione specifica da psicologo  e da psicoterapeuta può fornire al professionista.

Costi

La psicoterapia è quindi un intervento altamente professionale e come tale ha un costo; tuttavia diverse ricerche dimostrano come aumentare la spesa pubblica e privata in psicoterapia (nell’area dei disturbi mentali e psicosomatici) è un modo in realtà per risparmiare future spese e disagi legati al cronicizzarsi dei sintomi che può portare a diversi tipi di inabilità e patologie croniche che finiscono per pesare sulla società e peggiorare la qualità di vita dei pazienti (Gabbard et al., 1997). Infondo l’obbiettivo principale della psicoterapia è aumentare il benessere sia psicologico che economico dell’individuo.

Cerchi uno psicologo Torino? Chiamami senza impegno al 333/2176670.

oppure scrivimi: michele.verrastro@gmail.com

Iscriviti al mio canale youtube Assertività e Autostima dove ogni settimana pubblico un nuovo video su temi psicologici come assertività, autostima, crescita psicologica.

Articoli recenti

  • Attacchi di panico notturni: sintomi e rimedi
  • Sintomi degli attacchi di panico: quali sono e come riconoscerli
  • Narcisismo patologico: il problema fondamentale è l’autostima. Qual è l’atteggiamento migliore per affrontare il narcisista.
  • Assertività: perché non riesco a dire quello che penso?
  • Autostima: come aumentarla. Sei consigli pratici.
  • Musicoterapia: quando diventa psicoterapia?
  • Senso di colpa: come gestirlo (Video n.1)
  • Narcisista covert: come affrontarlo con assertività. Consigli pratici.
  • Fiducia in se stessi: come aumentarla.
  • Narcisismo e autostima fragile

Commenti recenti

    Archivi

    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Giugno 2022
    • Febbraio 2022
    • Novembre 2021
    • Luglio 2021
    • Aprile 2021
    • Febbraio 2021
    • Gennaio 2021
    • Luglio 2020
    • Giugno 2020
    • Maggio 2020
    • Dicembre 2019
    • Novembre 2019
    • Luglio 2019
    • Giugno 2019
    • Maggio 2019
    • Aprile 2019
    • Febbraio 2019
    • Dicembre 2018
    • Novembre 2018
    • Luglio 2018
    • Giugno 2018
    • Maggio 2018
    • Aprile 2018
    • Marzo 2018
    • Febbraio 2018
    • Gennaio 2018
    • Ottobre 2017
    • Agosto 2017
    • Aprile 2017
    • Gennaio 2016
    • Settembre 2015
    • Aprile 2015
    • Gennaio 2015
    • Dicembre 2014
    • Novembre 2014

    Categorie

    • Ansia (31)
    • Assertività (3)
    • Attacchi di panico (4)
    • attacchi di panico notturni (1)
    • Attacco di panico (11)
    • Autostima (16)
    • Coppia (1)
    • Depressione (9)
    • Disturbo di personalità (2)
    • fobia sociale (2)
    • Musicoterapia (20)
    • Narcisismo (2)
    • paura (2)
    • Psicologia Generale (20)
    • Psicologo Torino (6)
    • Rabbia (6)
    • Senso di colpa (1)
    • Sesso (1)
    • Stress (10)
    • timidezza (2)
    • Uncategorized (23)

    Meta

    • Accedi
    • Feed dei contenuti
    • Feed dei commenti
    • WordPress.org

    Stats

    • Total Stats
      • 1 Author
      • 56 Posts
      • 6 Pages
      • 285 Tags
      • 0 Comments
      • 0 Comment Posters
      • 0 Links
      • 21 Post Categories
      • 0 Link Categories
    • 10 Most Commented Posts
      • N/A
    • My Blog Statistics

    Commenti recenti

      Stats

      • Total Stats
        • 1 Author
        • 56 Posts
        • 6 Pages
        • 285 Tags
        • 0 Comments
        • 0 Comment Posters
        • 0 Links
        • 21 Post Categories
        • 0 Link Categories
      • 10 Most Commented Posts
        • N/A
      • My Blog Statistics

      Iscriviti gratis alla mia Newsletter

      * indicates required

      Proudly powered by WordPress