Psicologo torino per ansia, attacchi di panico, autostima, depressione, difficoltà relazionali. Supporto psicologico e psicoterapia in studio e online su Skype e WhatsApp.
Nel mio lavoro di psicologo ho notato che spesso le difficoltà nella gestione e controllo dell’ansia sono collegate allo nostro stile di vita che ci induce ad allontanare la mente dal presente, dal qui e ora: questo peggiora la nostra qualità di vita poiché ci sentiamo sempre in affanno e preoccupati. Quando questo stato si prolunga nel tempo possono emergere anche sintomi fisici (somatizzazione) come ulcere, gastriti, contratture, cefalea, ecc…
Ho realizzato questa breve video analisi dove descrivo un brano musicale in grado di facilitare la gestione e riduzione dell’ansia e dello stress.
Ecco il link del brano descritto:
In che modo la musicoterapia può aiutare la gestione dell’ansia durante un percorso di cura con uno psicologo?
Effetto psicologico della musica
La musica ha un effetto diretto sulla produzione e regolazione delle emozioni. Agisce anche sul nostro corpo attraverso le vibrazioni che si diffondono in esso agendo (a seconda del brano ascoltato) come un vero e proprio “massaggio rilassante”!
Nel brano in questione la presenza di note lunghe e frequenze basse favoriscono il rallentamento del ritmo cardio-respiratorio, allungando i cicli respiratori. E’ risaputo infatti che una respirazione più lenta con delle brevi fasi di inspirazione e fasi più lunghe di espirazione permette di ridurre l’attività mentale in eccesso e ci fa sentire più “centrati”.
I pensieri infatti diventano meno invadenti, intrusivi e opprimenti. Si ha la sensazione di presa di distanza dalla nostra mente e non ci sentiamo più completamente immersi in pensieri che generano ansia e stress.
Dedicare anche solo pochi minuti al giorno a se stessi, ad esempio con delle semplici tecniche di respirazione magari abbinate all’ascolto di un brano musicale specifico, ci aiuta poco alla volta ad abbassare tutta questa attività mentale in eccesso aiutandoci poco alla volta a ritrovare un maggior benessere che si manifesterà con maggiori momenti di serenità e piacere.
Dobbiamo ricordarci ogni giorno che viviamo per goderci il più possibile il passaggio su questa terra!
Ma a volte per alcuni di noi sembra difficile farlo. Spesso cresciamo con delle idee su di noi e sul mondo che condizionano il nostro modo di vivere i rapporti umani e le aspettative che abbiamo di su essi; ciò ci crea sofferenza e insoddisfazione.
Impariamo allora a conoscerci, a capire chi siamo, in modo da essere alleati di noi stessi e non nemici.
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E’ possibile curare l’ansia attraverso l’utilizzo della musica?
Ovviamente è una domanda retorica…come potete immaginare la risposta è sì! Ciò è possibile grazie ai benefici della musicoterapia. Vediamo in cosa consiste.
La musicoterapia recettiva
Questo tipo di musicoterapia si basa sull’ascolto di musica pre-registrata attraverso un normale riproduttore (l’importante è che il risultato sonoro sia di buona qualità!). Può essere utilizzato qualsiasi genere musicale per raggiungere lo scopo: infatti attraverso una specifica formazione, il musicoterapeuta utilizzerà la sua conoscenza sugli effetti che i principali parametri sonoro musicali (durata, intensità, timbro e altezza) hanno sulla mente e sul corpo. Dopo l’ascolto lo psicologo (adeguatamente formato come musicoterapeuta) invita il soggetto a raccontare le emozioni che ha provato e le immagini che si sono generate nella sua mente.
Ecco il link del brano descritto nel video:
Quando utilizzo questo brano nel mio lavoro di psicologo a Torino ho notato che in media induce un sensazione di rilassamento; questo è dovuto al ritmo lento, la presenza di note lunghe e dal modo in cui viene suonata la chitarra.
Un consiglio su come ascoltarlo? Provate a regalarvi alcuni minuti di “stop” dalle attività quotidiane, lasciando andare i pensieri e le preoccupazioni almeno per i minuti della durata del brano.
Buon ascolto!
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Per molte persone la rabbia rappresenta un problema. Nel mio lavoro di psicologo a Torino mi trovo spesso a confrontarmi con una generale difficoltà nella gestione della rabbia. Come più volte ho scritto qui nel mio blog, la rabbia è semplicemente una delle 6 emozioni di base “scritte” nel nostro DNA; è quindi uno strumento che la natura ci ha donato per vivere meglio nel mondo frutto di milioni di anni di evoluzione.
Quindi di per sé la rabbia non è un male…eppure per alcuni può essere molto difficile gestirla in maniera efficace.
In questi casi di solito sono due le strade che vengono intraprese: o la si reprime eccessivamente o diventa incontrollata/esplosiva. Anche per questo motivo molte persone chiedono aiuto ad uno psicologo quando la rabbia diventa un problema per sè e per gli altri. Tuttavia è fortunatamente possibile imparare a gestirla efficacemente.
La rabbia può diventare uno strumento utile nella realizzazione piena della nostra personalità e quindi dei nostri obbiettivi esistenziali.
Dobbiamo cercare di diventare pienamente consapevoli delle emozioni che ci attraversano momento per momento. Inoltre è importante trovare un modo per esprimerle che sia in linea con noi stessi ma anche con la cultura del Paese nel quale viviamo; questo è fondamentale per permettere un corretto adattamento sociale e il mantenimento di relazioni stabili, elemento fondamentale per la nostra autostima e sanità mentale. Insomma una corretta gestione delle nostre emozioni ci fa essere più felici!
Che cos’è la rabbia
Come ho detto prima è una delle 6 emozioni di base, quindi è presente in tutti noi sin dalla nascita; le emozioni base sono scritte nel nostro codice genetico ed infatti è facile osservarle nel bambino appena nato. Non è quindi necessario “impararle” poiché si attivano naturalmente; tuttavia è fondamentale riuscire a gestirle correttamente e qui diventa prioritario il ruolo educativo e di esempio svolto dalla famiglia di origine e dalla società in cui nasciamo. Insomma il ruolo “culturale” nella gestione delle emozioni è fondamentale e quindi la modalità di espressione delle emozioni non è uguale in ogni luogo del mondo, ma cambia al cambiare della cultura e dei valori in cui ognuno di noi vive.
Nella nostra cultura sembra diventato sempre più difficile entrare in contatto con le emozioni; ecco perché sempre più persone chiedono aiuto allo psicologo imparare a conoscere e controllare la rabbia.
Se ci riferiamo al nostro panorama nazionale basta poco per accorgerci del fatto che viviamo in un periodo storico in cui la gestione delle emozioni (ed in particolare della rabbia) non sembra per nulla semplice.
in particolare i mass media ci forniscono continuamente esempi di rabbia esplosiva con personaggi televisivi che urlano e si insultano poiché nessuno sembra riuscire ad ascoltare veramente l’altro e ciascuno sembra chiuso e ritirato nel proprio mondo di bisogni che devono essere immediatamente soddisfatti!
Siamo diventati forse tutti dei bambini capricciosi ed egocentrici?
La capacità fondamentale che un adulto deve possedere per considerarsi tale è la tolleranza alla frustrazione; deve essere capace di dire di no ad un desiderio/impulso se diventa dannoso per sè o per il gruppo sociale in cui è inserito.
Questo almeno in teoria :).
Gestione dannosa della rabbia
Per la nostra società la gestione della rabbia rimane molto difficile. Pochi di noi sono confidenti con questa emozione ed hanno avuto esempi concreti in famiglia o a scuola su come come riconoscere e gestire questa emozione così importante e che ha contribuito alla sopravvivenza della nostra specie nel corso dell’evoluzione. In particolare esistono due modi “malsani” di affrontare questa emozione che sono particolarmente diffusi.
Rabbia repressa
Alcuni individui hanno imparato a giudicare questa emozione come negativa e sbagliata poiché gli è stato mostrato solo il risvolto distruttivo ed il senso di colpa ad esso associato.
Nel mio lavoro di psicologo cerco di aiutare i miei pazienti a vedere come la rabbia ha tante sfaccettature spesso positive. Ognuno di noi porta dentro di sé una storia che è soggettiva ed unica e quindi non è possibile generalizzare, tuttavia a volte si cresce in ambienti familiari dove l’espressione delle proprie idee o la ribellione verso idee ritenute ingiuste viene fortemente inibito sia direttamente sia indirettamente attraverso pressioni e ricatti morali.
Ecco che allora si impara a nascondere la rabbia, a seppellirla sotto una serie di comportamenti ed atteggiamenti che sperano di mantenere l’amore e la stima dei propri cari; ciò purtroppo fa ammalare, poiché un’emozione soffocata troverà altri modi di manifestarsi come attraverso il corpo tramite le malattie psicosomatiche.
Rabbia esplosiva
Alcune persone non riescono a gestire l’impulso ad esplodere di fronte ad un’ingiustizia vera o presunta. Intendiamoci: esistono situazioni reali dove è giusto o necessario esprimere in maniera molto forte la propria rabbia ma è innegabile che succede molto di rado! La maggio parte delle persone che tende facilmente ad esplodere lo fa in situazioni dove non è assolutamente conveniente e appropriato reagire così.
Le ragioni possono essere molte e soggettive, ma si possono tutte ridurre ad una: l’evento che in quei casi scatena la rabbia viene vissuto dal soggetto come intollerabile e gravemente ingiusto nei suoi confronti o nei confronti dell’aspettativa che ha su come “deve” funzionare il mondo….in questo caso la psicologia (basandosi su studi scientifici ed osservazioni cliniche raccolte negli anni) afferma che il soggetto ha degli schemi mentali interni (che sono una serie di aspettative, teorie, preconcetti, per la maggior parte inconsci ed automatici con cui viene letta e “filtrata” la realtà) eccessivamente rigidi!!
Una cattiva gestione della rabbia può portate il soggetto a sviluppare il “rimuginio mentale” dove una situazione spiacevole appena vissuta viene continuamente rivissuta nella mente. Speso emerge anche il sentimento di “vendetta” magari contro un collega, un amico o un familiare, oppure la “ripicca passiva” che si attua attraverso azioni come smettere di collaborare, non passare informazioni o distorcerle per danneggiare indirettamente qualcuno. Purtroppo però tutti questi atteggiamenti alla lunga tendono a ripercuotersi contro la persona che li ha agiti perdendo occasioni lavorative o distruggendo rapporti importanti.
L’ empatia: una nostra alleata nella gestione della rabbia.
Il comportamento delle altre persone spesso può essere avvertito da noi come la causa della nostra rabbia; se infatti qualcuno si comporta in modo diverso da come ci aspettiamo ciò mette in discussione i nostri schemi mentale e aspettative e per qualcuno questo è intollerabile! Cercare allora di capire che cosa ha spinto l’altro a comportarsi come si è comportato può aiutarci a ridurre la rabbia. In questo caso facciamo quindi ricorso all’empatia, cioè alla capacità di metterci nello stato d’animo dell’altro, metterci insomma “nei suoi panni”.
Un esempio molto banale può aiutarci a comprendere questo concetto: se una mattina mi reco in ufficio e un collega mi saluta sgarbatamente sicuramente potrò sperimentare diverse emozioni come rabbia o sorpresa; potrei avere come primo impulso quello di rispondere sgarbatamente a mia volta o “sgridare” il collega per i suoi modi.
Questo però spesso non fa altro che peggiorare ulteriormente il “clima”; se invece riesco a trattenere la mia reazione più immediata (magari facendo un respiro profondo), mi fermo un ‘attimo a riflettere che non sono io “il problema”, e cerco di “sentire emotivamente l’altro” mi renderò conto che forse ha bisogno lui di aiuto perché per diverse ragioni (personali, lavorative, sentimentali etc…) sta soffrendo emotivamente. Potrò allora decidere di avvicinarmi e chiedergli “come stai oggi?” ed accogliere la sua sofferenza facendo poi comunque notare che il suo modo sgarbato di rivolgersi crea malessere nell’altro.
Impariamo a respirare correttamente
Respirare correttamente aiuta moltissimo nella gestione delle emozioni più intense o nel ridurre momenti di stress psico-fisico. Infatti alcuni respiri profondi ci aiutano a prendere distanza emotiva dall’evento che ci è appena accaduto e valutarlo più razionalmente e serenamente.
In particolare è utile imparare la respirazione diaframmatica che consiste nel prendere l’aria dal naso per circa 3 secondi ed espirare dalla bocca (per circa 6 secondi, in modo che l’espirazione sia più lunga e lenta dell’inspirazione) utilizzando il diaframma, cioè immaginando di riempire un “palloncino” nella pancia quando si inspira e di sgonfiarlo quando si espira. Potete trovare agevolmente su internet molti siti che spiegano come farla. Su youtube ci sono molte video guide sull’argomento; ne ho trovata una di una personal-trainer che secondo me spiega in modo chiaro la tecnica: vi metto qui di seguito il link (non ho nessun interesse economico o professionale mettendovi questo link, lo faccio solo per agevolare il lettore del mio blog, ovviamente come ho scritto sopra esistono molti altri video e guide che comunque vi consiglio di guardare)
Imparare a gestire la rabbia con l’aiuto di uno psicologo.
La difficoltà nella gestione della rabbia può avere origini psicologiche più profonde, dovute a conflitti emotivi e relazionali non risolti e schemi mentali appresi in passato e diventati ormai automatici, inconsci. In questo caso è importante rivolgersi ad uno psicologo o uno psicoterapeuta per imparare a capire l’origine della propria rabbia e cercare di superarla, lasciarla andare per vivere così una vita più libera e serena.
Esercito la mia professione di psicologo e psicoterapeuta a Torino presso il mio studio in via sostegno 4. Se hai domande o dubbi puoi scrivermi via email: michele.verrastro@gmail.com oppure chiamami al 3332176670.
Nella mia attività di psicologo spesso utilizzo la musica come mezzo per migliorare il benessere e favorire la consapevolezza di se stessi. L’intermezzo dell’Opera “Cavalleria Rusticana” può essere considerato un brano rilassante, regressivo, piacevolmente malinconico e quindi utile per ridurre l’ansia. Spesso lo utilizzo nel mio lavoro di musicoterapeuta e psicologo psicoterapeuta a Torino sia con applicazione individuale che gruppale.
Ogni volta che ho utilizzato questo brano durante le sedute è emersa negli ascoltatori la sensazione di un inizio di percorso o “viaggio” che può essere inteso come incoraggiamento all’esplorazione psicologica interna e quindi alla conoscenza del Se più autentico di ciascuno di noi.
Ma è contemporaneamente un invito all’apertura, sia in senso relazionale sia nel senso di “agire praticamente nel mondo esterno“; questo è dovuto probabilmente all’utilizzo dei volumi. Infatti si passa da volumi molto bassi con note lunghe (che promuovono l’introspezione psicologica) a volumi alti con note acute che creano uno stato di attivazione psichica.
E’ quindi un brano molto utile per promuovere un “progressivo risveglio” per quelle persone che si trovano in uno stato di ritiro relazionale a causa di problemi psicologici (come depressione) o per problemi di salute generale.
Anche questo brano dimostra come la musica può essere uno strumento fondamentale per imparare a diventare consapevoli delle proprie emozioni ed imparare a gestirle. La musicoterapia, se utilizzata correttamente, può essere un valido strumento per il clinico in seduta sia per inquadrare meglio il funzionamento psicologico della persona (quindi a scopo diagnostico) sia per facilitare nel paziente un cambiamento che passa attraverso la conoscenza di se stessi e del proprio modo di guardare al mondo, quindi della propria soggettività.
Ecco il link del brano descritto nel video:
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La rabbia è una delle sei emozioni di base, insieme alla tristezza, la gioia, il disgusto, la sorpresa e la paura. E’ quindi un’emozione geneticamente determinata ed è presente in tutti noi già dalla nascita.
Come tutte le emozioni primarie, la rabbia non è quindi né giusta né sbagliata ma è una preziosa risorsa che la natura ci ha donato. E’ nostro compito quindi imparare a gestire la rabbia al meglio poiché in realtà può essere molto utile.
Se per diverse ragioni tendiamo ad accumularla dovremmo trovare dei modi per sfogarla, ovviamente dei modi sani che ci permettano di non danneggiare noi stessi e le relazioni sociali, lavorative ed affettive a cui teniamo.
Uno strumento utile ed efficace per scaricare la rabbia è lo sport. Qualsiasi sport è utile a questo scopo, l’importante è che sia un’attività per noi piacevole…… almeno un pò!
Molte ricerche scientifiche hanno ampiamente dimostrato come l’attività sportiva favorisce la produzione di endorfina nel cervello; questa sostanza naturale migliora il tono dell’umore e favorisce il benessere psicofisico generale.
Praticare sport regolarmente è anche utile per ridurre la tendenza al rimuginio mentale che è quella forma di pensiero ripetitivo, ossessivo e statico che favorisce la produzione e l’accumulo della rabbia.
Se tutto ciò non dovesse bastare è ovviamente importante rivolgersi ad uno psicologopsicoterapeuta che aiuti a capire l’origine della propria rabbia e risolvere in profondità le ragioni che l’hanno prodotta.
Questo brano è ormai entrato nella storia della musica rock; trasmette attivazione ed energia. Lo uso di frequente nel mio lavoro di musicoterapeuta a Torino , sia negli interventi individuali che gruppali. A molti richiama l’idea della libe
rtà e come emozione a molti suscita rabbia: si tratta però di una rabbia costruttiva e non distruttiva, creatrice e capace di facilitare il cambiamento. Infatti anche l’ascolto musicale può essere uno strumento molto utile per imparare a gestire le emozioni e in questo caso specifico per gestire la rabbia, prendendo consapevolezza di come essa possa essere un’energia creatrice se bene utilizzata, poiché ci permette di introdurre cambiamenti e novità nella nostra vita.
In questo video riprendo a parlare della gestione della rabbia e della stretta relazione con la rigidità come tratto caratteriale. Per alcune persone è molto difficile cambiare il proprio punto di vista o anche solo modificarlo un po’ poiché vivono questo fatto come un tradimento verso se stessi, una perdita di una parte della propria identità. Ciascuno di noi guarda la realtà attraverso dei filtri che in psicologia vengono chiamati schemi, spesso inconsci; più sono rigidi più tenderemo ad accumulare frustrazione che si ripercuoteranno necessariamente sulla sfera lavorativa e relazionale.
La creatività ed il piacere possono aiutarci a trovare un potente antidoto contro l’accumulo della frustrazione aiutandoci così a migliorare la qualità della nostra vita.
Trasmette una sensazione di liberazione, carica emotiva ed aiuta a ridurre le tensioni, può aiutare a gestire l’ansia e gestire il controllo.
Ascoltare brani di questo tipo può aiutare a ridurre le condizioni di stress e ansia che possono sfociare nell’ attacco di panico. Per chi si occupa di musicoterapia può essere utile per favorire il lavoro in gruppo, poiché la coralità del brano incoraggia la collaborazione e la condivisione.
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Ho realizzato questo video pensando a tutti coloro che tendono a reprimere la rabbia, generando così ruminazione mentale e somatizzazioni come cefalea e mal di stomaco.
La rabbia è una delle 6 emozioni fondamentali (rabbia, disgusto, sorpresa, gioia, paura, tristezza) e come tale non può essere eliminata, anche perché é utile in realtà! É però importante imparare a gestire la rabbia.